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Müller, Hermann.

Uomo politico tedesco. Socialista, nel 1899 assunse la direzione del giornale "G"rlitzer Volkszeitung" sino al 1906, anno in cui entrò a far parte della direzione del Partito socialdemocratico. Eletto deputato nel 1916, entrò a far parte del Governo della Repubblica di Weimar, assumendo l'incarico di ministro degli Esteri (1919). Fu tra i promotori e firmatari della Pace di Versailles nel 1919. Cancelliere del Reich nel 1920, dopo il fallito colpo di Stato di Kapp, divenne presidente del gruppo parlamentare socialdemocratico e si pose a capo di una coalizione tra socialisti e centro cattolico. Tuttavia, la mancata volontà politica necessaria per infliggere una severa punizione agli organizzatori del putsch, permise a questi di sottrarsi alla cattura o di venire amnistiati. M. lasciò al loro posto di comando gli uomini che avevano partecipato alla rivolta, così che la classe militare continuò a tenere saldamente il potere. Dimessosi poco dopo, M. conservò la presidenza del gruppo parlamentare socialista mentre gli successe un Governo di destra che aprì la strada a un nuovo tentativo di colpo di Stato compiuto nel 1923. Cancelliere una seconda volta (1928-30), nel marzo del 1930 fu costretto a chiedere al presidente Hindenburg poteri straordinari da esercitare contro le bande armate naziste. Quando questi poteri gli vennero negati, decise di rassegnare le dimissioni (Mannheim 1876 - Berlino 1931).